E-leadership: tutto quello che serve sapere

Competenze, strategie e funzioni

E-leadership e cultura digitale rappresentano l’attuale società del lavoro, in cui la tecnologia, lo smart working o lavoro a distanza, insieme alla complessità delle organizzazioni, influenzano il settore della formazione, il modo di apprendere, lo stile di vita, richiedendo necessariamente a tutti i professionisti dei continui aggiornamenti circa le proprie competenze, tra soft skill e hard skill.

Ma cosa significa esattamente e-leadership?

Il termine è un neologismo che indica un insieme di competenze digitali volte a guidare un team di lavoratori sia in una sede che da remoto; l’Unione Europea ha deciso di promuovere la figura dell’e-leader per sviluppare nei vari Paesi europei la cultura digitale, la trasmissione di informazioni con modalità sempre più innovative e la comunicazione multimediale. A questi cambiamenti innovativi sono stati dunque invitati vertici aziendali, manager, funzionari della pubblica amministrazione e altre figure professionali appartenenti a vari settori, che possono interagire nella promozione e nello sviluppo della cultura digitale.

E-leadership è sinonimo di multitasking, una moltitudine di competenze, per lo più trasversali in cui è importantissimo utilizzare il pensiero critico ed il pensiero laterale: l’e-leader deve tener conto di molti fattori inerenti all’attuale mercato del lavoro, in cui il digitale rappresenta la competenza più in voga.

Si parla di e-leadership strategica nel caso in cui un e-leader guidi in modo paritario un team di professionisti che si occupano di mansioni differenti, incentivando la loro collaborazione tramite la trasmissione di informazioni circa il loro operato, e tramite l’utilizzo di nuovi strumenti digitali che possano innovare il settore lavorativo a cui appartengono, nonché l’erogazione di beni e servizi.

Le strategie che un e-leader adotta deve essere efficiente in termini di business: l’azienda che dirige tramite le competenze nell’utilizzo di strumenti digitali e telematici, si ripercuotono positivamente sugli introiti, aumento così il profitto e abbassando i costi da sostenere. Un e-leader deve dunque avere un grande senso degli affari da unire al suo know-how digitale.

Cenno sulle principali competenze di un e-leader

Sintetizziamo dunque, per poi approfondirle dopo, quelle che possono essere ritenute le principali competenze di un e-leader:

  • Strategie imprenditoriali legate al digitale
  • Strategie di comunicazione e marketing
  • Miglioramento dei processi di lavoro e di comunicazione
  • Creare nuovi trend e scovare nuove opportunità innovative
  • Rafforzare il contesto operativo della propria realtà aziendale

Ma come diventare un valido e-leader?

Esistono alcuni corsi di formazione su E-leadership, Virtual Management,  e Cultura Digitale, che rilasciano certificazioni riconosciute in tutta Europa, da poter sfruttare come bagaglio culturale per poter lavorare a capo di aziende o per creare una propria impresa diventando imprenditori digitali o imprenditori per un altro settore dove la digitalizzazione può incrementare i profitti basandosi sull’idea di innovazione.

La figura professionale dell’e-leader e le componenti dell’e-leadership: un resoconto

La figura professionale dell’e-leader è di notevole importanza nel cambiamento organizzativo di una realtà lavorativa, infatti l’e-leader è un professionista che spinge le organizzazioni all’innovazione e allo sviluppo di nuove modalità di lavoro, dunque, come si è detto prima, l’e-leader può essere un imprenditore autonomo o una figura vicina ad esso, dotata di poteri decisionali e di grande intuito per gli affari. Un e-leader ha dunque il compito di creare e di gestione nuove opportunità lavorative, nuove opportunità di business, prevalentemente attraverso la digital transformation, ovvero la semplificazione dei processi.

Se un e-leader è un professionista poliedrico, che può essere dotato sia di soft skill (competenze trasversali) e hard skill (competenze specifiche), la sua formazione deve necessariamente essere basata su una serie di fattori che possono essere considerati formali, ovvero provenienti da studi specifici, ed informali ovvero provenienti da attitudini personali, esperienze relazionali ed esperienze professionali.

Dettaglio sulle competenze di un e-leader

Nel dettaglio, le competenze di un e-leader in ambiente digitale, nonostante egli non deve necessariamente essere uno specialista del settore IT, sono le seguenti:

  • Focalizzazione delle opportunità di innovazione e ottimizzazione dei processi e dei servizi;
  • Creazione di progetti digitali e focalizzazione di possibili fonti di finanziamento;
  • Gestione della sicurezza IT;
  • Focalizzazione delle applicazioni digitali per la rete;
  • Focalizzazione e gestione dei dati e dei trend relativi al settore professionale in cui si opera.

Soft skill di un e-leader

Vediamo ora quali sono le soft skill di un e-leader, che si possono possedere come doti naturali oppure sviluppare in base a determinate esperienze di vita e di lavoro:

  • Possedere una propria filosofia di lavoro o aziendale;
  • Capacità relazionali che variano in base ai contesti;
  • Capacità di negoziazione e di mediazione;
  • Team leading o capacità di gestione di gruppi di lavoro;
  • Gestione del tempo e dello stress;
  • Definizione del problema o problem setting e risoluzione o problem solving;
  • Capacità di apprendimento in diversi contesti e con diverse modalità;
  • Comunicazione efficace;
  • Sviluppo del pensiero laterale o creativo;
  • Sviluppo del pensiero critico;
  • Capacità di analisi dei fabbisogni umani e lavorativi;
  • Capacità di previsione dello sviluppo del mercato in cui si opera.

Competenze organizzative e di gestione del cambiamento di un e-leader

Passiamo adesso a quelle che sono le competenze organizzative e di gestione del cambiamento: un e-leader è il punto di riferimento di tutti i lavoratori che lavorano in un determinato contesto, ciò significa che un e-leader pianifica, programma e progetta tutte le fasi di lavoro, gestendo le varie risorse. Durante queste attività, l’e-leader riesce a mantenere il suo ruolo professionale con successo, se è anche in grado di valorizzare tutti gli altri collaboratori, riconoscendo il loro merito o incentivando loro a lavorare in modo sempre più efficiente.

Le competenze organizzative e di gestione del cambiamento, si traducono in forte capacità di trasmissione dei propri valori sia umani che professionali, agli altri professionisti, ricordando loro di dover raggiungere gli obiettivi seguendo sia le classiche regole che caratterizzano la propria professione, che le attitudini personali come la passione, il ragionamento logico o il pensiero creativo. L’e-leader è dunque una sorta di mentore dotato di carisma e di professionalità.

Competenze organizzative

Sintetizziamo dunque le competenze organizzative e di gestione del cambiamento con questo elenco:

  • Focalizzare le opportunità di cambiamento ed innovazione dei servizi tramite diverse soluzioni applicative con cui gestire la conoscenza e i dati come big data e open data.
  • Identificare le soluzioni tecnologiche migliori
  • Ottimizzare il rapporto tra efficacia, ovvero qualità del risultato, ed efficienza, ovvero i tempi ed i costi.
  • Gestione dei canali di finanziamento e dei processi di procurement, ovvero l’approvviggionamento delle materie prime, dei beni e dei servizi necessari a portare avanti un’attività lavorativa.
  • Gestire eventuali processi di e-procurement ovvero electronic procurement.

E-leadership nella pubblica amministrazione

Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, l’e-leadership consiste nelle seguenti attività:

  • Tutela della cittadinanza digitale con una politica di inclusione, intervenendo su identità digitale, privacy e sicurezza, accesso all’informazione.
  • Realizzazione di progetti di e-government, ovvero un’amministrazione digitale dei documenti basata sul cambiamento organizzativo.
  • Definizione di un’Agenda Digitale regionale, ovvero un documento che definisce l’impregno di un ente pubblico a promuovere l’economia digitale nel proprio territorio.
  • Progettazione di una Smart City, ovvero la creazione di servizi pubblici innovativi utilizzando le infrastrutture per ridefinire la pianificazione urbanistica di un territorio e dunque la sua vivibilità.
  • Attivazione di processi di Open Government che consentono di comunicare con i cittadini in modo trasparente tramite strumenti tecnologici.

Conclusione

Nonostante si possa pensare che un lavoro viene meglio vissuto dai professionisti sulla base della propria remunerazione, in realtà è la leadership la vera arte della motivazione, perché un leader crea il valore aziendale che muove il motore di un’intera attività: far parte di un team di lavoratori che condividono idee, valori, progetti, e si scambiano opinioni e conoscenze, a volte diverse tra esse, rappresenta la ragione principale per iniziare o per continuare a lavorare in un contesto dinamico che diventa a suo modo, familiare e congeniale, grazie alle capacità di chi è alla guida di esso.

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